Insieme alle Crucela, la Piazza rappresenta il rione più vasto e popoloso della città. Si chiamò piazza San Tommaso d’Aquino dal 1949. Dal 1882, infatti, fu intitolata a Pasquale Pelagalli (un autorevole esponente dell’ononima famiglia gentilizia aquinate, già sindaco di Aquino e deputato in parlamento per diverse legislature nella seconda metà del 1800). Il Pelagalli fu anche il primo a conferire un certo decoro alla Piazza (prima in terra battuta e riservata quasi esclusivamente al mercato del bestiame) mediante una parziale pavimentazione. Costeggiata a sud dai palazzi Mazzaroppi e Iadecola, a nord da palazzo Bonanni e a ovest dai palazzi Del Duca e Pelagalli, la nostra Piazza è stata da sempre il cuore pulsante della vita sociale, civile e religiosa. I due platani secolari, che ancora oggi rubano l’occhio, sono stati testimoni di tanta vita cittadina. La Piazza, come del resto il centro storico, è stata messa a dura prova dalla seconda Guerra Mondiale. Prima degli eventi bellici essa era dominata centralmente dalla suggestiva fontana delle Naiadi, mentre nella parte ovest (nella spazio oggi occupato dal monumento alla Madonna Immacolata inaugurato nel 1959) sorgeva la vecchia cattedrale (la quinta) dedicata a San Costanzo Vescovo. Il tempio religioso sorgeva nei pressi dell’attuale piazzetta dei Conti di Aquino, (uno dei salotti più eleganti della città, anticamente teatro anche delle prime fiere cittadine), da cui origina il cosidetto borgo medievale dove spicca la torre romboidale, uno degli strumenti di difesa del castello dei Conti d’Aquino, comunemente detta anche “campanaro” con esplicito richiamo alla funzione che svolse per circa tre secoli.
Ma le suggestioni del rione non finiscono qui. La contrada infatti annovera anche il segmento iniziale di via San Costanzo, la strada che dalla medievale e imponente Torre del castello dei Conti di Aquino conduce fino all’ingresso dell’odierno vallone (anticamente bagnato dal lago Salvereccia, il più piccolo dei laghi minori) proprio nei pressi del più popolare lavatoio aquinate, sulle sponde dell’antica Forma. La discesa che taglia il borgo medievale rappresenta una delle cartoline più belle della città. La guerra distrusse anche il vecchio monumento ai caduti (che oggi, ristrutturato, campeggia sul lato sinistro della chiesa cattedrale (la sesta): dedicata ai due patroni della città, San Costanzo Vescovo e San Tommaso D’Aquino, fu inaugurata nel 1963 e poi elevata a basilica minore da Papa Paolo VI nel gennaio del 1974. Nel settembre dello stesso anno, in occasione della storica visita del Sommo Pontefice che fece registrare in Piazza l’affluenza più alta di sempre, fu inaugurato anche il monumento bronzeo di San Tommaso, opera del celebre scultore Angelo Biancini. A sud ovest della Piazza si trovano le caratteristiche “Pentime”, una delle vie storiche di Aquino e un tempo popolate prevalentemente da braccianti. La strada che anticamente le collegava alla Piazza si chiamava via San Tommaso D’Aquino. Nel 1949 diventò via Cavour, fino ad assumere l’odierna toponomastica dedicata a Don Battista Colafrancesco, indiscusso artefice della rinascita cittadina nel dopoguerra.
Il sacerdote originario di Roccad’Arce fu anche rettore dello storico Seminario diocesano San Tommaso (che funzionò fino al 1943), istituto (risalente al 1700) che forgiò generazioni di studenti. Più giù, sulla sinistra, verso l’attuale via Pescennio Negro, in un palazzo di proprietà dei Pelagalli, sorgeva il vecchio comando dei Carabinieri, teatro di un sanguinoso episodio negli anni Venti. Sul lato opposto esisteva anche il Palazzo Spezia (già Mariani), crollato nelle sottostanti Pentime durante la guerra, sorte che toccò a tante altre abitazioni del posto. Il Seminario funse anche da sala cinematografica (nello spazio, ancora oggi visibile, poi ribattezzato “Arena del Nespolo”). Nel dopoguerra, su iniziativa di Don Battista, fu realizzato in via Pelagalli l’asilo infantile (1959). Qualche anno più tardi, proprio lì di fronte, vide la luce anche la sala Giovenale (1967), struttura parrocchiale (recentemente ristrutturata) adibita a cinema e teatro. L’edificio, per circa cinque lustri, ha ospitato numerose manifestazioni ricreative e culturali. Tra quest’ultime, va annoverato certamente il Premio San Tommaso. Intorno alla fine degli anni Cinquanta, nella vicina e lunga via della Libertà, fu realizzato anche il complesso delle scuole elementari. Sempre in zona sorge il campo sportivo comunale, inaugurato nel maggio del 1953. Al suo lato sinistro, nell’area che affaccia su via De Gasperi, è stato di recente realizzato l’oratorio parrocchiale. La Piazza di oggi fornisce un colpo d’occhio suggestivo da quando, nell’ormai lontano 1987 (risale più o meno a quegli anni la costruzione del nuovo palazzo comunale in piazza Municipio, nell’area prima occupata dal mercato coperto), si è rifatta il look con una più moderna pavimentazione, nuove panchine e più verde attorno. Un aspetto più decoroso che ne fa una delle piazze più belle della nostra Provincia. La Piazza e il suo perimetro (via Giovenale, via Risorgimento, via della Vittoria) è circondata oggi da tante attività commerciali. Si popola specie in estate quando ospita eventi di varia natura. Dal 2014 vi si svolge anche il Palio della Contea.
Libero Marino