21 giugno, solstizio d’estate, entra ufficialmente la bella stagione. Un giorno particolare in cui la Chiesa festeggia i Luigi e i nomi affini. In onore di San Luigi Gonzaga, patrono della gioventù cattolica e protettore degli studenti. Il mondo cattolico, dunque, celebra tutti coloro che portano quel nome. Non fa eccezione la nostra Aquino, la cui comunità ne annovera numerosi. Il mio pensiero – in questo giorno di inizio estate – corre inevitabilmente a lui. Parlo di Gino De Cesare, il maestro per antonomasia.
L’artista aquinate, come noto, ci ha lasciato improvvisamente nell’agosto del 2013. Una scomparsa dolorosa quanto pesante. Dodici anni fa Aquino perdeva uno dei suoi figli migliori, quel virtuoso della chitarra, sua inseparabile amica, che per lui rappresentava una autentica ragione di vita. Un amore, il suo, sbocciato precocemente e diventato, più tardi, arte cristallina, poesia pura, incanto e magia.
Una passione che Gino avrebbe sapientemente modellato, come i veri artisti, diventando un gigante della musica. Ma lui, schivo e timido qual era, non faceva nulla per ostentare la sua straordinaria grandezza. Riceveva i tanti allievi nella casa di via Roma, in quello studio-laboratorio di musica e generatore di emozioni. Gli bastava insegnare musica per dare un senso alle sue giornate. Prima che il destino crudele si accanisse e ci privasse per sempre di un aquinate con la filigrana che ha dato lustro non solo alla sua città ma a tutto il territorio. Il Maestro era conosciuto e stimato un po’ ovunque, e non poteva essere diversamente.
Chi scrive lo ha visto per l’ultima volta giù al parco del Vallone. Era l’agosto del 2013, pochi giorni prima che ci lasciasse. Mi salutò con il solito sorriso, cui io risposi con l’affetto e il garbo che si dovevano a una persona del genere. Mi voleva bene, Gino, che da giovanissimo aveva suonato con mio padre. Quella sera giù al Vallone andava di scena un’iniziativa musicale organizzata dall’Associazione Cosmos.
Mi piace pensare che quell’enorme spazio verde possa un giorno trasformarsi in un grande palco a cielo aperto per rendere omaggio al grande Gino De Cesare. Un evento a cadenza annuale destinato a diventare un appuntamento fisso nel ricordo del maestro di Aquino. Il 1 agosto del 2014, nella vicina piazzetta dei Conti di Aquino, a un anno esatto dalla sua scomparsa, in tanti vennero a omaggiarlo. Quella serata, però, è rimasta unica. Non possiamo permettere, da aquinati, che un artista come Gino finisca nell’oblio. La sua arte è stata troppo grande per essere riposta in un cassetto.
Libero Marino