“Il Premio è un presidio di cultura e bellezza, dialogo tra generazioni, confronto tra pensieri. Mi auguro che continui a essere un ponte tra la Val di Comino e il mondo, come accade da mezzo secolo”. Parole di Gerardo Vacana, poeta, scrittore e deus ex machina del prestigioso Premio letterario Val di Comino, che si accinge a spegnere la sua cinquantesima candelina. Un bel traguardo per una manifestazione – nata nel 1976 -, che nel corso degli anni ha visto premiati non solo i più grandi nomi della letteratura italiana e internazionale, ma anche giornalisti, attori e registi.
L’atteso appuntamento è per domenica 26 ottobre al teatro comunale di Alvito. A ricevere l’importante riconoscimento sarà, tra gli altri, anche l’aquinate Tommaso Di Brango (saggistica letteraria) con il volume Scritture dell’incompiuto, Saggi e recensioni (Mondostudio edizioni, Cassino, 2022). Il professore non è il primo aquinate a iscriversi all’albo d’oro dell’evento. Nel recente passato, infatti, anche il professore Raffaele Pellecchia e la giornalista Lorenza Di Brango sono stati insigniti del Premio.
Classe ’85, Tommaso Di Brango è un instancabile promotore di cultura e vanta numerose collaborazioni anche con riviste letterarie on line. Di Brango ha appena curato il volume “Girard 100″- La teoria mimetica tra letteratura e scienze” (edito da La casa di Pitagora, 2025) in collaborazione con Nino Arrigo e Francesco Crapanzano: un lavoro sul celebre critico letterario e antropologo francese Renè Girard. Al 2024, invece, risale “Dilige, et quod vis fac, l’agostinismo “debole” di Gianni Vattimo”, un saggio all’interno del volume collettivo intitolato Il “nichilismo contemporaneo”, curato da Costantino Esposito.
“Non me lo aspettavo, sono molto contento, le parole di Di Brango, sapere che in passato hanno ricevuto lo stesso Premio maestri del calibro di Emerico Giachery, Riccardo Scrivano, Elio Gianola e Antonio Piromalli (che fu anche il professore di mio padre Donato all’università) mi riempie d’orgoglio. Ringrazio la giuria per questo prestigioso riconoscimento”.
