Stessa sigla, stesso simbolo, cambia solo il nome del candidato nel segno del rinnovamento nella continuità: due sostantivi, a suo dire, non antitetici. E’ Carlo Risi il capolista di “Aquino nel Cuore”, opposto al collega rivale Fausto Tomassi. Entrambi si contendono lo scranno più prestigioso del Comune della cittadina di San Tommaso e Giovenale. Risi, classe ’68, è un brillante avvocato con studio nella centralissima via Giovenale, vanta studi classici e una laurea con lode in giurisprudenza alla “Luiss”.

Nel suo curriculum anche diverse pubblicazioni giuridiche. Credenziali importanti con le quali vuole fare breccia nel cuore del popolo aquinate, chiamato alle urne i prossimi 14 e 15 maggio. Risi è cofondatore, insieme al sindaco uscente Mazzaroppi, del gruppo “Aquino nel Cuore”.

Era il 2007 e, appena un anno più tardi, quella neonata squadra, al debutto elettorale, fu subito protagonista smentendo clamorosamente gli scettici. Quella piccola grande affermazione “morale” fece da prologo alla vittoria plebiscitaria del 2013. Una contesa elettorale senza precedenti nella storia politica della città, che incoronò sindaco Libero Mazzaroppi. Che si sarebbe ripetuto, cinque anni dopo, prevalendo proprio sull’attuale antagonista, Fausto Tomassi.

Carlo Risi è reduce da un decennio amministrativo in cui ha svolto il ruolo di assessore alla Cultura, passione di cui si ciba quotidianamente, e quello di vice sindaco. Al suo “cursus honorum” ora manca l’elezione a sindaco: Risi è pronto a raccogliere il retaggio importante di Libero Mazzaroppi, suo inseparabile compagno di viaggio, con cui ha condiviso, negli ultimi due lustri, progetti e iniziative che hanno restituito un volto nuovo alla Città. Alla vigilia delle elezioni, l’avvocato aquinate non si sottrae a una breve intervista.

 

Chi è Carlo Risi?

“Sono un avvocato cassazionista, che ha vissuto tutta la sua infanzia e parte della sua giovinezza ad Aquino. Ho trascorso poi tre anni a Cassino prima di trasferirmi a Roma per motivi di studio. Dopo la laurea, sono tornato definitivamente qui, dove ho aperto lo studio legale nell’ormai lontano 1996”.

Quando sboccia la passione per la politica?

“Ho avuto sempre un forte interesse di natura culturale per la cosa pubblica, per la storia delle dottrine politiche e la filosofia politica. Dalla teoria, poi, si è passati alla prassi in seguito a un invito rivoltomi dall’amico Libero, nel 2007, per la costituzione di una compagine prevalentemente formata – allora come oggi – da giovani, che potesse concretamente tradursi in un progetto politico. Nacque così la lista di Aquino nel Cuore, resasi subito protagonista nel 2008 e capace di scrivere pagine significative negli ultimi 15 anni”.

In uno dei tuoi comizi, hai menzionato un grandissimo aquinate come don Pasquale Pellecchia: quanto ha inciso sulla tua formazione?

“Una persona a dir poco straordinaria, uno degli aquinati più significativi dello scorso Novecento. Don Pasqualino ha rappresentato per me un imprescindibile punto di riferimento, un faro, mi ha insegnato e trasmesso tanto, aveva una cultura smisurata. Ho avuto l’enorme privilegio di frequentarlo per una quindicina d’anni. Se oggi sono diventato qualcuno lo devo in gran parte a lui, di cui conservo tanti bei ricordi, e qualche aneddoto. Quando si parlava delle posizioni talvolta contrapposte tra chiesa e istituzioni civiche, mi ammoniva sempre dicendomi: ricordati che chi parla dall’altare non parla mai per sè”.

Tu e la tua squadra siete reduci da un decennio amministrativo intenso: un bilancio?

“Siamo soddisfatti, abbiamo profuso un impegno costante, ci siamo completamente dedicati alla nostra Aquino accrescendone indubbiamente il suo prestigio anche all’esterno delle mura cittadine. Abbiamo realizzato tantissimo. Penso alle scuole, le strade nuove come la parallela di via Roma, le infrastrutture, abbiamo risolto l’annoso problema del sottopassaggio, messo in sicurezza il nostro territorio con l’installazione di oltre 40 telecamere. Abbiamo rilanciato il museo, le cui presenze annuali sono lievitate  in modo esponenziale, portato in città migliaia di visitatori con operazioni rivelatesi vincenti come Il Palio della Contea, le Luminarie e il Villaggio di Babbo Natale. Abbiamo istituito il “taxi sociale”, servizio funzionale alle persone con problemi di salute, e tanto altro. Investimenti onerosi, stimabili intorno agli otto milioni di euro, senza precedenti nella storia della città”.

A proposito di prestigio, avete investito sulla cultura, cui vi siete sempre mostrati sensibili…

“Indubbiamente sì. Su tutti, il Premio Giovenale, nostro fiore all’occhiello, assurto ormai a livelli inimmaginabili qualche anno fa grazie anche all’impegno della nostra Pro Loco. Nonostante il Covid, abbiamo organizzato oltre 200 eventi culturali tra presentazioni di libri, spettacoli teatrali, mostre di pittura, concerti. Vogliamo che i nostri cittadini abbiano una certa contiguità con la cultura, con l’arte, abbiamo investito tanto in questo settore. Aquino è sempre più inclusiva, come testimonia il progetto Sprar, attivo ormai da anni in città, che ha portato tanti benefici alle nostre attività commerciali”.

Un cruccio di questi dieci anni?

“Devo rammaricarmi, mio malgrado, dei rapporti con l’istituzione parrocchiale. Si è creata una contrapposizione non ascrivibile a noi come ho già spiegato in modo esaustivo sul palco. In prospettiva auspico che ci sia un rasserenamento nel rispetto dei ruoli e a beneficio di tutta la nostra collettività. Siamo, del resto,  la città famosa nel mondo per aver dato i natali al sommo San Tommaso. L’unica nota negativa del nostro lungo percorso amministrativo”.

Qualora verrai eletto sindaco, quali saranno le priorità di carattere amministrativo?

“Risanare, in primis, il rapporto con la Chiesa sperando di trovare un interlocutore idoneo. In secondo luogo, vogliamo proseguire tutta una serie di opere già in itinere come il polo dell’infanzia di via Mazzaroppi, la mensa della scuola elementare, la rotatoria sulla Casilina per la quale a breve inizieranno i lavori, l’area sosta camper giù al Vallone. Dobbiamo ultimare, inoltre, l’ultimo tratto della ciclopedonale e intervenire in alcuni quadranti dove ci sono problemi di dissesti viari come le zone rurali che questa amministrazione, per la prima volta, ha dotato di illuminazioni, chiese e piazze con finanziamenti straordinari”.

Sei chiamato a raccogliere un’eredità importante come quella di Libero Mazzaroppi…

“Con Libero, al di là della parentela che ci lega, ho consolidato in questi anni un’intesa straordinaria, ci capiamo al volo, talvolta abbiamo idee diverse, ma riusciamo sempre a trovare un comune accordo nell’interesse della collettività. Libero ha dedicato anima e corpo a questa città, ha svolto un lavoro incredibile, è stato sempre disponibile nei confronti di tutti i cittadini, senza distinzione alcuna. Un modello di sindaco virtuoso, che ha sempre inteso la politica come solidarietà ed eliminazione di tutte quelle sacche di privilegio nel segno di quell’idea nobile di riformismo che da sempre ci accomuna”.

Il tuo appello al voto…

“Chiedo a tutti gli aquinati un sostegno convinto e diffuso per continuare il buon governo. Riteniamo di aver rispettato e onorato quel patto sottoscritto 10 anni fa con i cittadini, la responsabilità ora passa a loro. Lo sviluppo ulteriore della nostra città è fatalmente legato alla fiducia che dovranno accordarci i prossimi 14 e 15 maggio. Ho allestito una squadra molto competitiva, giusto mix di veterani e ragazzi giovani, animati dalla voglia di fare bene per la nostra Aquino. Non vi deluderemo”.

Libero Marino