In quella che è stata la sua ultima commemorazione del 4 novembre, che ha aperto con le stesse parole con cui ha iniziato il suo primo discorso commemorativo, il 4 novembre del 1990, il sindaco di Aquino ha voluto rimarcare quanto da lui operato in questi anni per tenere viva la memoria della nostra storia più recente… “è nella grande memoria dei momenti cruciali della nostra storia più recente, che, nel compiere per l’ultima volta quest’alto dovere istituzionale, come rappresentate di questa Città, voglio riaffermare di non essere mai venuto meno a questo dovere; al dovere di onorare e riproporre la memoria di fatti e persone che hanno fatto la nostra storia recente, e di riconoscere sempre e pubblicamente e anche nei ricordi materiali, quanto a quelle persone noi dobbiamo.
L’ho fatto con la parola, come in questo momento, ma l’ho fatto anche con i gesti e le ‘tracce’ che sono state lasciate, quelle tracce e quei segni incisi nella pietra, che testimonieranno più delle parole, il senso di riconoscenza dell’Aquino di oggi nei loro confronti…”
E così ha continuato il sindaco Grincia..”…momenti belli e coinvolgenti, che iniziano con la rievocazione di quel lontano 19 luglio del ’43, quando fu bombardato e distrutto il nostro campo d’aviazione, una struttura militare messa a ferro e a fuoco, quando, per la prima volta, la nostra gente, e quella dei paesi circostanti, si rese effettivamente conto di che cosa fosse una guerra… A ricordo di quei terribili momenti, la mia amministrazione volle intitolare una strada ed erigere un monumento, nel luogo stesso dove i fatti si svolsero…
“Era quello il 50 anniversario della ricorrenza, cui seguì l’anno della concessione della medaglia d’argento al valor civile, il 15 marzo del 2004 a Cassino e poi della solenne celebrazione nella nostra grande piazza san Tommaso, con la consegna ai familiari dei caduti e delle vittime civili di allora, di un attestato al valore…
“Allora ricordai lo spirito che caratterizzò gli anni che seguirono la fine delle ostilità, contraddistinti dall’esaltante lavoro della ricostruzione, anni che furono ugualmente di sofferenza e di sacrifici, ma che furono accompagnati però, in questo caso, dalla consapevolezza che sofferenze e sacrifici sarebbero serviti a restituirci le nostre città, le nostre chiese, i nostri luoghi cari, e anche la dignità, perchè si diede prova di forza di volontà e di tenacia…
“La stessa verità che ricordai ancora lo stesso 19 luglio di tre anni dopo, quando, onorando un grande debito nei loro confronti, ricordammo, incidendoli nel marmo, anche i nomi delle vittime civili di guerra; furono ricordate nel luogo che è il simbolo della distruzione di Aquino, l’area dove esisteva la vecchia cattedrale che ora non c’è più e che ugualmente abbiamo voluto ricordare su quel cippo appena inaugurato, spiegandone anche le motivazioni, che sono quelle di tutti, di tramandare cioè, la memoria, e con la memoria, additare l’esempio di chi ha agito per il bene degli altri e per amore nei confronti della propria città.
“Fu un atto quello, che rientra negli obblighi di una civica amministrazione, e che ad Aquino da tempo aspettava di essere fatto, perciò allora mi sentii sollevato, perchè la città di oggi, aveva assolto a questo dovere morale e civile verso la memoria di quei nostri concittadi dalle età più diverse, vittime loro malgrado, della guerra e delle sue conseguenze.
“Come un obbligo civile e storico, lo è stato il ricordo nell’ottobre 2010, delle centinaia di caduti degli eserciti contrapposti, in questo caso canadesi e tedeschi, in località ponte di Ripa di Valli, nelle campagne di Aquino, in quel cruento maggio del ’44. Oggi un piccolo monumento marmoreo, sta a ricordare agli ignari abitanti, e a quanti vi passano, che quel luogo, adesso così ameno e sereno, un giorno ha assistito e accompagnato gli ultimi momenti di vita di tanti giovanissimi ragazzi. Come anche lo scorso anno, per ricordare i 150 anni dell’unità nazionale, abbiamo voluto far memoria di questo evento con tutti i nostri concittadini scomparsi, che sono stati i veri protagonisti di questa storia; abbiamo voluto farlo con una commemorazione all’interno del luogo dove riposano, condividendo con loro il simbolo della nostra unità nazionale, che è il tricolore, e il simbolo della nostra unitò cittadina che è lo stemma della nostra città; dallo scorso anno, entrambi i simboli sventolano anche nel luogo del loro riposo, sicuri come siamo, di aver ottemperato con quel gesto e con tutti gli altri dello stesso tipo, a tramandare la memoria di cosa hanno fatto per noi i nostri genitori e i nostri progenitori, ricordo ed esempio, tanto più validi oggi che ci troviamo ad attraversare momenti di profonda crisi, che non è tanto e solo economica, ma anche morale, etica e civile.
Di consolante, oggi c’è proprio la loro memoria, e per questo, colgo quest’ultima occasione, in un momento così difficile, dove mancano i “segni” e le “figure”che siano di esempio, per riportare alla memoria la vita esemplare dei nostri avi, eroi di un tempo lontano da cui possiamo attingere forza per riappropriarci dei nostri valori”.
Il sindaco di Aquino ha poi ricordato la storia, sempre esemplare, delle nostre forze armate, che testimoniano con l’azione, i valori che hanno sempre rappresentato; infine com’è tradizione, ha proceduto all’appello di tutti i caduti, della prima e della seconda guerra mondiale.