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Dato che la mia amministrazione viene ancora attaccata dall’attuale
amministrazione aquinate nel ribattere ad alcune, altrui critiche, nonostante
questo modo di fare normalmente non sia un fatto per niente usuale, è
giocoforza precisare come stanno le cose relativamente alle passate indennità
di carica sospese, e relativamente al fatto che nel 2008 furono presentate in consiglio
comunale proposte di emendamenti per togliere la”nostra” indennità per destinarla
ad altre spese.
Voglio attenermi soltanto ai fatti, senza esprimere giudizi, perchè ho rispetto delle
Istituzioni anche adesso,  perchè  il mio passato di responsabile istituzionale me lo
impone, e a questo ci tengo, cosa che invece l’Istituzione non fa nei miei confronti.
Voglio però ribadire ancora una volta che le mie amministrazioni, nonostante le
grandinate di accuse e di iniziative ostruzionistiche, nei confronti dell’ultima
amministrazione sopratutto, possono essere additate come esemplari per il
comportamento, per l’operosità e per il riscontro finanziario, e che hanno lasciato,
lo ripeto ancora una volta, un avanzo di amministrazione di circa un milione e
duecentomila euro, un fondo cassa di circa un milione, tariffe e imposte tra le più basse;
una situazione finanziaria che ha permesso anche all’amministrazione che è subentrata,
di approvare il bilancio 2013 senza problemi, anzi con la possibilità di aumentare
anche le spese, come è stato fatto, comprese anche quelle per le indennità di carica,
le stesse però che nel bilancio 2008, cioè il primo di questi ultimi cinque anni,
avevano proposto di togliere, chiedendo di destinare le relative somme ad altre
molteplici spese.
Infatti, a firma degli allora consiglieri di opposizione Mazzaroppi e Risi, oggi sindaco
e assessore alle finanze, furono presentati a giugno 2008(in data 3 giugno, e discussi
nel consiglio comunale del successivo 16 giugno) ben quattordici emendamenti
per destinare la somma prevista per le indennità di carica di sindaco e assessore,
cinquantacinquemila euro, ad altre cose, come dicevo(tra l’altro comprendenti perfino
le indennità già prese fino a quel momento).
Gli emendamenti tendenti a far togliere l’indennità di carica furono naturalmente
respinti dalla maggioranza, anche se qualche mese dopo la giunta in carica decise di sospenderli,
e questo per contribuire a ridurre le spese dopo un fantomatico e improvviso “squilibrio”
di ben cinquecentomila euro, e talmente tecnicamente e sostanzialmente artefatto,
da chiudere invece il quinquennio come è noto, e come è ripetuto più sopra, con un
milione e duecentomila euro di avanzo, senza contare altri eventuali avanzi dato che le
relative verifiche credo non siano ancora concluse.
Da tutto quell’impiccio contabile sicuramente voluto e che come si è visto poi , non esisteva,
anzi il contrario, scaturì quella decisione responsabile della giunta comunale di
sospendere, e poi anche negli anni successivi, l’indennità di carica, in attesa che le
cose si chiarissero, come poi in effetti è stato, quando si è definitivamente accertato
che la situazione finanziaria del comune di Aquino non era negativa come in tanti,
purtroppo qualcuno anche all’interno della maggioranza, hanno voluto e hanno
contribuito a far credere, facendo leva anche sull’indennità di carica, che però oggi,
“dappertutto si prende”.
E è  a tal proposito che io, nella delibera di sospensione di indennità di carica per
il 2012, ho testualmente dichiarato e fatto verbalizzare nella stessa delibera, che….”preciso
comunque che se altri amministratori delibereranno per la reintroduzione, mi sentirò in diritto
di richiedere le spettanze dovutemi”.
E la reintroduzione, mi pare che non si sia tardato a deliberarla.
Antonino Grincia    già Sindaco di Aquino