il servizio giornalistico di Tonino Grincia sulla Voce di Aquinoil papa Paolo VI davanti alla cattedrale di Aquino nel settembre del 1974
Sono passati ben quarant’anni dalla visita di papa Paolo VI ad Aquino.
Allora i viaggi del Papa non erano così abituali come lo sono oggi, per cui un tale evento
era considerato una pietra miliare nella storia di una città.
Ricordo tutto di quei memorabili e frenetici giorni; lo si dice abitualmente, ma io lo posso dire con 
cognizione di causa avendoli vissuti dall’interno quale stretto collaboratore del parroco dell’epoca, don Battista Colafrancesco nell’organizzazione di questo evento, come lo ero anche del giornale
mensile a cui lui diede vita per cinque anni, “La voce di Aquino”
Perciò fui testimone anche degli antefatti, quali la visita in stretto incognito nella piazza
e nella cattedrale di Aquino del collaboratore più stretto del papa, il suo segretario mons.Macchi
che effettuò ancora prima dell’annuncio, un primo sopralluogo per rendersi conto dello stato
dei luoghi, e alcuni giorni dopo, di funzionari e addetti vaticani che effettuarono un accurato
sopralluogo tecnico-operativo con il questore di Frosinone e col vescovo diocesano per le
misure da prendere per la cerimonia che il papa avrebbe presieduto nella stessa piazza.
In più, in quei giorni di inizio settembre del 1974, più di una volta mi recai nella sede
dell’Osservatore Romano in Vaticano e della sala stampa della santa sede per dare e chiedere informazioni, oltre che preparare molti comunicati per giornali e agenzie di stampa,
sempre nella mia qualità di collaboratore dell’organizzazione religiosa di quell’evento.
Paolo VI ad Aquino percorre le vie della cittàun articolo di Tonino Grincia sull'Osservatore Romano rievoca la visita di Paolo VI ad Aquino
Ovviamente, come accadeva sempre in quei tempi “eroici”,la mia fu anche opera di “manovalanza”
per tutte quelle incombenze operative che c’erano da affrontare per la migliore riuscita del
grande avvenimento; evento che si inseriva nelle celebrazioni del settimo centenario della
morte di san Tommaso d’Aquino che in quell’anno si stavano svolgendo in tutto il mondo, compresa Aquino, già teatro di diverse e solenni manifestazioni fin dall’inizio dell’anno.
La visita del Papa avrebbe costituito, com’è ovvio, il momento culminante del ricordo di san Tommaso, e sicuramente come poi in effetti fu, avrebbe offerto l’occasione per ribadire
alla Chiesa, l’insegnamento dell’Aquinate.
Il 14 di settembre, il giorno stabilito per la visita, sabato, ricordo bene, si presentò fin dal mattino come una bella giornata di sole; nei giorni precedenti, specie nelle ore notturne, la gente si era data molto da fare per  addobbare le strade con bandierine, bandiere, striscioni e manifesti le strade che il papa avrebbe percorso nel tardo pomeriggio;il venerdì e il sabato mattina,
 operatori vaticani avevano approntato il palco e le transenne a sua protezione; il palco
era stato sistemato davanti alla chiesa cattedrale e alla statua di san Tommaso inaugurata solo
da pochi giorni.
Nelle prime ore del pomeriggio cominciarono ad affluire in piazza, polizia e carabinieri per il servizio d’ordine, e mano mano anche la gente, non solo di Aquino naturalmente, con largo anticipo per sistemarsi il più possibile vicino al palco su cui il papa avrebbe presieduto la celebrazione. Ben presto sia la piazza, sia le strade che il corteo papale avrebbe percorso,
cominciarono a riempirsi di gente; arrivarono anche gli ospiti che avrebbero assistito alla
cerimonia; tra questi molti vescovi del Lazio e della Campania, compresi gli abati di Montecassino e Casamari, (Matronola e Buttarazzi a quel tempo) il senatore Guido Gonella ( coetaneo e amico di gioventù di Paolo VI), e i sindaci dei comuni facenti parte della diocesi di Aquino(allora ancora non
accorpata a Sora).
L’elicottero che trasportava il papa(partito dalla residenza di Castelgandolfo e proveniente dall’abbazia di Fossanova dove il dottore angelico era morto in una stanzetta-cappella visitata da Paolo VI) e che sorvolava la piazza, fu annunciato da un boato di applausi dei fedeli presenti.
Qualche momento dopo,lo stesso elicottero atterrò all’aeroporto di Aquino(come noto, distrutto
sul fronte di Cassino e in quei giorni sottoposto a una radicale pulizia dall’aeronautica
militare di Frosinone) e il papa discese, accolto dal presidente della Provincia(allora Domenico Gargano)dal prefetto di Frosinone(all’epoca La Corte),dal sindaco(all’epoca Nicola Mazzaroppi)
e ovviamente dal vescovo della diocesi di Aquino(Carlo Minchiatti) e dal parroco (don Battista
Colafrancesco)
 , oltre che da una grande folla presente anche al campo d’aviazione aquinate.
Infine, dopo aver attraversato in auto scoperta le vie di Aquino tra due ali di folla,l’arrivo
in piazza san Tommaso, arrivo annunciatosi con una nuvola di bigliettini multicolori di
benvenuto provenienti dai balconi, illuminati dai raggi del sole vicino al tramonto.
Erano passate da poco le !7,00 e un boato di applausi accolse Paolo VI in piazza san Tommaso,
che poco dopo, e dopo aver ricevuto le chiavi della città  dalle mani del sindaco,dopo una breve sosta in cattedrale,saliva sul palco per commemorare il più illustre figlio di Aquino con una liturgia della “parola” e con
il suo discorso rivolto sopratutto al ricordo del grande dottore della Chiesa.
E’ il caso di ricordare che, sentendosi circondato da tanto affetto, come egli stesso ebbe a dire, il discorso spontaneo “a braccio”, fu più lungo di quello ufficiale già scritto, come venne poi
rilevato dalla registrazione.
E fin dall’inizio del suo discorso, molte furono le espressioni di simpatia e di vicinanza nei confronti di quanti erano presenti…..”Io vorrei avere non un minuto, ma un’ora per poter parlare a voi,
perchè arrivo in un mondo di meraviglie, e la prima meraviglia siete voi che mi accogliete così….
pensavo di arrivare ad Aquino quasi sconosciuto, di passare come un pellegrino fuggitivo, e invece ho la sorpresa di questa immediata visione di una popolazione così numerosa, così buona
e così accogliente…è stata la prima e più grande sorpresa e quello che mi colma di felicità per
questa vostra accoglienza”, e poi espressioni di incoraggiamento…”e poi ho saputo che voi siete
una città ormai industriale, mi hanno mostrato nientemeno una macchina di vostra produzione
(una 126 donatagli poco prima dal direttore del vicino stabilimento fiat, n.d.a.) siete già nel
grande giro della civiltà moderna che si trasforma, e mi raccomando, senza lasciare i vostri campi
che sono giardini di prosperità e di fecondità; sapete aggiungere a questa fatica quella moderna dell’industria”…   “mi congratulo con voi e con quanti hanno merito in questo sviluppo…e poi,io che ricordo cosa è passato di qua, e Montecassino, con la guerra e dopo la guerra, e quanto si è
lavorato per rifare tutto il panorama delle vostre case, sono stato meravigliato e felice di vedere
smaltata la pianura di case nuove, di abitazioni nuove…  tutto è nuovo !…   “Ho visto le vie di questa
cittadina belle, pulite, ordinate, mi compiaccio tanto,e vorrei rivolgere un pensiero anche a quelli
che hanno lavorato perchè la vostra vita avesse questo quadro e avesse questo modo di esprimersi e di rinnovarsi”
E dopo molte altre espressioni affettuose verso la città e i suoi abitanti,le preoccupate raccomandazioni alla Chiesa perchè si seguisse la dottrina di san Tommaso….  “Ed allora la nostra voce, proprio da Aquino, si rivolge ai maestri di filosofia e di teologia che in tutta la Chiesa
di Cristo compiono la grande missione di trasmettere la dottrina genuina della Chiesa.
“Noi guardiamo a questi che si sono dati allo studio e all’insegnamento, con grande fiducia,
con grande speranza…
“Noi da qui li preghiamo in nome di Cristo, di essere fedeli al magistero che Cristo ha affidato
alla sua Chiesa, di essere come san Tommaso, appassionati della verità religiosa nella sua autentica espressione: e vada ad essi, in questa circostanza, e da questo centro della memoria di san Tommaso, da questo luogo benedetto, vada la nostra incoraggiante riconoscenza”.
il papa Paolo VI arriva in piazza san Tommaso ad Aquino..1974
Si concluse così, con queste importanti parole rivolte a tutta la Chiesa, la visita di Papa Paolo VI ad Aquino, non prima però di aver pubblicamente ringraziato sul palco il vescovo e il parroco,
e aver donato alla cattedrale alcuni bellissimi calici e aver salutato tutti i fedeli raccolti in piazza,
con ampi e prolungati gesti della braccia, e non senza aver “posato” davanti alla statua di
san Tommaso, con lo scultore che l’aveva realizzata.
E, …”nel momento della partenza, anche il sole,  che aveva illuminato la scena, si ritirava, lasciando
che le prime ombre di una sera così limpida, scendessero sul teatro di tanto avvenimento e su quelli che l’avevano vissuto, perchè già da quel momento iniziava il ricordo e il racconto destinati
a diventare storia di un popolo”.
Così concludevo allora un mio articolo sull’evento, e con le stesse parole mi piace chiuderlo anche oggi, a quarant’anni di distanza, non prima di aver ricordato però, che Paolo VI il giorno successivo,
all’Angelus, davanti ai fedeli di tutto il mondo, ricordava la sua visita elogiando quello che aveva visto, come aveva già fatto il giorno precedente….”vogliamo dirvi della commovente e felice impressione del paesaggio, e sopratutto
delle nuove e innumerevoli costruzioni, case e stabilimenti, scuole e chiese, campi di coltivazione agricola che noi vi abbiamo osservato. Abbiamo viaggiato nell’andata in elicottero, che sembra inventato apposta per ammirare dall’alto il panorama, specialmente nella sua sconfinata ampiezza,
come ieri in un luminoso pomeriggio di assolata giornata estiva.
“La nostra meraviglia fu eccitata dalla visione, per noi nuova, della visione di quella terra ciociara
e campana. L’avevamo già un pò visitata, prima dell’ultima guerra e dopo.
“Quale meraviglia, quale terrestre rinascita, o piuttosto nascita, perchè le colture e le abitazioni, il volto civile insomma, non era mai stato segnato sotto lo sguardo di Montecassino, dall’ordine, dal lavoro, dalla prosperità di quest’umile Italia virgiliana.
“Questo diciamo guardando le cose dal nostro osservatorio morale e sociale; lo diciamo a lode
 ed incoraggiamento dei promotori del benessere economico e civile di quelle e di altre popolazioni,
e lo diciamo a tutti, come ammonimento al positivo operare e come segno di comune speranza
per le soluzioni in favore del popolo, che ancora ha bisogno di abitazioni umane e sufficienti, e di lavoro assicurato ed ordinato, di fraternità comunitaria e cristiana…”
Antonino Grincia…  già sindaco di Aquino
una veduta di piazza san Tommaso durante la celebrazione di Paolo VIuna pagina de Il Tempo dedicata alla visita di Paolo VI ad Aquino  nel 1974(2)francobollo14prima pagina del quotidiano il tempo con la visita di Paolo VI ad Aquino 14 settembre 1974Paolo VI festeggiato lungo le strade si AquinoPaolo VI arriva sul sagrato della cattedrale di Aquinooperatori vaticani effettuano un sopralluogo davanti alla cattedrale di Aquinoil papa Paolo VI arriva in piazza san Tommaso ad Aquino..1974il papa ad Aquino parla con Angelo Biancini autore del monumento a san Tommaso..quotidiano il resto del carlinocampionario di bigliettini di benvenuto ad Aquino lanciati sull'auto del papabuste filateliche del pellegrinaggio di Paolo VI ad Aquino..collezione Tonino Grincia