Per dieci anni ha rappresentato con orgoglio la città di Aquino. Sembra passato un secolo da quel lunedì 27 maggio del 2013 quando Libero Mazzaroppi, a 48 anni, diventava il sindaco della sua città ottenendo il consenso più alto di sempre.

Nel segno di nonno Nicola, sindaco di Aquino per circa 40 anni e uno degli artefici della rinascita della piccola cittadina del Basso Lazio, famosa nel mondo per aver dato i natali, scusate se è poco, a San Tommaso e Giovenale. Mazzaroppi si appresta al congedo, pronto a lasciare il testimone importante al suo amico fraterno Carlo Risi, compagno di tante battaglie politiche e amministrative.

Le ultime ore da sindaco le vive con quella passione e quella carica che hanno sempre scandito la sua condotta amministrativa. C’è da vincere l’ennesima battaglia, l’ultimo comizio lo attende, l’adrenalina sale. La scrivania del suo ufficio è invasa da carte e documenti, il tempo di sbrigare le ultime pratiche amministrative mentre il cellulare squilla in continuazione.

Lo scotto, del resto, che ha pagato in questi lunghi anni che lo hanno visto protagonista della scena politica del territorio, come testimonia anche l’impegno al servizio dell’Unione Cinquecittà. Ore frenetiche e concitate che non gli impediscono, tuttavia, di concedersi alla nostra breve chiacchierata.

Il congedo è sempre più vicino: qual è il bilancio del tuo decennio amministrativo?

“Mi sono impegnato senza sosta, non ho mai risparmiato energie per concretizzare il sogno di crescita della città in cui sono nato e cresciuto. Aquino nel corso di questi anni è cambiata molto, diventando più aperta al territorio, inclusiva e vicina ai bisogni e alle necessità della gente. Ritengo che il bilancio sia positivo, i cittadini di Aquino hanno apprezzato il nostro lavoro, in questi anni la gente mi ha sempre manifestato stima, fiducia e simpatia al netto di alcune allergie dettate, talvolta, anche dall’invidia”.

Da una campagna elettorale a un’altra nel giro di poche settimane senza accusare il colpo: dove trovi le energie?

“La passione per la politica è il segreto, un amore sbocciato circa 50 anni fa, quando annunciavo i comizi di nonno Nicola. La politica per me è tutto, in questi anni ho sacrificato anche i miei affetti per dedicarmi alla cosa pubblica. E’ una cosa difficile da spiegare, gli ideali in cui credo da sempre abbattono stress e stanchezza”.

Il tuo non è un addio ma un arrivederci…

“Non lascio la politica, del resto sono ancora impegnato nell’ennesima sfida, è la mia dodicesima candidatura, ricordo bene quando, nell’ormai lontano 1990, varcai per la prima volta la soglia comunale. Altri tempi, un’altra era politica, sono orgoglioso di aver vissuto da protagonista tutti questi anni che hanno notevolmente contribuito alla mia formazione umana e politica. Sono pronto, con rinnovato entusiasmo, a mettere il mio bagaglio d’esperienza al servizio della bellissima squadra plasmata dall’amico Carlo, guardando avanti con fiducia certo che, in futuro, potrò giocarmi una partita territoriale più ampia e importante”.

Il momento più critico di questi 10 anni?

“Senza dubbio il Covid, mostro che ha messo in ginocchio l’intera Nazione. Abbiamo vissuto momenti di tensione, non è stato facile, ci siamo battuti con feroce determinazione. Sembrava un Everest, la strada era maledettamente in salita, ma i nostri sforzi e la solidarietà delle tante persone che, oggi come ieri, ringrazio di vero cuore, ci hanno consentito di uscire dall’incubo. E poi, tornando a tempi più recenti, il rapporto con l’ente parrocchiale, incrinatosi non per colpa nostra. Da questo punto di vista, come abbiamo dettagliatamente spiegato agli aquinati, abbiamo la coscienza pulita”.

I momenti più belli…

“Il sorriso dei bambini, il loro contagioso entusiasmo, l’affetto che ci hanno sempre dimostrato. Sono stati loro il vero il motore della nostra proficua azione amministrativa, a tutti va il mio ringraziamento e l’augurio per un futuro pieno di cose belle”.

Una cosa di cui sei particolarmente orgoglioso…

“L’aver creato una squadra vera, una nuova idea di politica, aperta ai giovani, alle nuove generazioni capaci di disegnare una Città diversa, rigogliosa, invidiata e ammirata. Una sfida che abbiamo vinto”.

Lasci il testimone al tuo amico Carlo Risi…

“Siamo partiti da lontano e siamo destinati ad arrivare lontano. Sotto la guida di Carlo, persona competente, capace, che conosce perfettamente gli ingranaggi della complessa macchina amministrativa. Insieme abbiamo modificato l’approccio che Aquino aveva con il territorio, tagliando traguardi importanti: penso alle attività sociali, alle infrastrutture, all’impegno profuso in ambito culturale. Abbiamo cambiato Aquino, una città che mi è entrata dentro per sempre”.

Libero Marino