Il voto delle ultime regionali ha dimostrato che è necessaria una profonda riflessione da parte di tutta la classe dirigente del centrosinistra aquinate e del Partito Democratico in particolare. Rispetto alle regionali di cinque anni fa c’è stato un pesante arretramento, ad Aquino il centrosinistra è passato dal 52,08% al 34,81% . E’ vero che rispetto al 2005 lo scenario politico si è stravolto, ma ad Aquino di massima è mutato poco, i cosidetti “leader” sono sempre gli stessi, allora cosa non è andato? La sinistra radicale è passata dal 20,45% all’8,24% attuali (nelle scorse elezioni Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani si presentarono con due liste separate), il Partito Democratico ed il Partito Socialista nel 2005 si presentavano uniti e raccoglievano il 21,22% dei voti, oggi il PD è riuscito a raccogliere solamente il 13,92% e lo SDI appena l’1,52%. Se poi passimo ad analizzare i voti di preferenza il raffronto è ancora più impietoso, lo stesso candidato dei socialisti del 2005, vale a dire Fabio Schietroma, è passato da 72 preferenze ad appena 10, nel PD la musica non è migliore! De Angelis e Urbano raccolsero rispettivamente 97 e 375 preferenze rispetto a Buschini e Scalia che si sono attestati a 47 e 193 preferenze, l’unica attenuante alla quale ci potremmo appigliare è che Urbano era un candidato locale e quindi era naturale che riuscisse a calamitare un maggior numero di preferenze. In pratica se il PD si è quasi dimezzato, la federazione delle sinistre  si è ridotta a poco più di un terzo e il Partito Socialista è quasi scomparso.

Dati i numeri è il momento di fare qualche riflessione, ovviamente guardo in casa mia, vale a dire il PD, il quale è vittima di una gestione fallimentare che lo ha portato a questo stato. Nonostante tutto il Partito Democratico resta il primo partito del centrosinistra, non per meriti della locale classe dirigente, ma per volontà popolare visto i 152 voti di lista senza preferenza, e proprio da questo dato che si deve ripartire, nonostante i nostri sbagli i cittadini hanno dimostrato di credere in questo partito e non possiamo più deluderli, quello che è successo da dicembre ad oggi è inaccettabile in un partito che si definisce “democratico”: due autoconvocazioni dell’assemblea degli iscritti, dalle quali è emerso una insofferenza verso il modo di gestire la locale sezione, non sono state nemmeno prese in considerazione dal Segretario Provinciale Buschini, troppo impegnato nella campagna elettorale per dedicarsi ai problemi del partito. Da gennaio, dopo le dimissioni del segretario, il partito aquinate è senza rappresentanza e non si è provveduto ne a rinnovare il direttivo ne a commissariare la sezione. Nonostante i “quotidiani” solleciti, Buschini ha trascinato la situazione fino ad arrivare al periodo elettorale dove era naturale il rinvio a dopo il voto, tutto questo per raccimolare appena 47 voti! Questo modo di gestire la sezione non è più tollerabile, è giunto il momento da parte di tutti di farsi un bell’esame di coscienza, capire i prorpi errori e dare una svolta a questo partito, è necesario riorganizzare la sezione, dargli vitalità, bisogna tornare a fare “politica”, vale a dire stare tra la gente e ascoltare i loro problemi, è necessario che il PD esprima una propria linea politica, non può ne appiattirsi dietro altri soggetti esistenti ne sottostare a veti che lo riducono al silenzio, questo lo si può fare solo mettendo in campo proprie iniziative, proprie idee, isomma il PD deve dimostrare di saper ragionare con la propria testa. Se il nuovo gruppo dirigente saprà rispondere a queste sfide il Partito Democratico potrà tornare a ricoprire il ruolo che merita e cioè quello di essere la motrice della coalizione di centrosinistra.

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