di seguito il documento della maggioranza della base del PD aquinate: “Il deludente rusultato elettorale registrato dal PD nelle elezioni regionali del 28 e 29 marzo impone una coraggiosa e franca presa di coscienza delle ragioni che l’hanno determinato e sollecita l’avvio di una urgente e seria riflessione funzionale alla individuazione dei necessari correttivi da attivare tempestivamente per dar luogo ad una efficace e non effimera inversione di tendenza. E’ quanto ha cominciato a fare un nutrito gruppo di iscritti della sezione del PD di Aquino, a cui va riconosciuto almeno il merito di aver assai per tempo posto sul tappeto questioni di organizzazione, di rappresentatività e di democrazia interna che sono state colpevolmente ignorate dalla segreteria provinciale, reiteratamente ma vanamente investita del problema. Il Coordinatore provinciale, Mauro Buschini, ha ritenuto di non dover intervenire di fronte ad un partito che, via via, ha perso voti, sede, segreteria e direttivo, anche quando, ricorrendo alla modalità dell’autoconvocazione, la stragrande maggioranza degli iscritti ha fatto emergere la clamorosa divergenza tra gli orientamenti del partito e la condotta della sua rappresentante nella giunta comunale, ispirata a principi personalistici, autoreferenziali, nonchè lesivi degli interessi della cittadinanza e dello stesso PD. Purtroppo, l’esito elettorale ha confermato le più pessimistiche delle previsioni, giustamente penalizzando i primi responsabili dell’insuccesso, ovvero la rappresentante del PD nella giunta comunale e il candidato alle regionali, contemporaneamente segretario provinciale, Mauro Buschini, che ha totalizzato appena 47 preferenze. Speriamo che si sia capita la lezione, altrimenti si è destinati a fare la fine di quel marito che si evira per far dispetto alla moglie. Certo è che i 47 voti di preferenza riconducibili alla rappresentante (si fa per dire!) del PD in seno alla giunta Grincia sono molto prossimi all’estinzione del consenso. Occorre, quindi, un cambio di marcia da parte di tutti, a cominciare dall’intera classe dirigente che forma i quadri provinciali e territoriali del partito, a cui, a seconda dei ruoli, si chiede una più fattiva presenza, e un maggior rispetto della volontà della base che dovrà costituire il fondamento da cui ripartire per un’azione politica ed amministrativa coesa ed efficace; analogamente si chiede a chi opera in nome e per conto del partito nelle istituzioni locali di assumere una linea coerente con le valutazioni e con le indicazioni della maggioranza di cui è espressione ed emanazione. Al partito nel suo complesso, poi, si chiede una più viva e diretta partecipazione alla vita pubblica, recuperando una visibilità, un ruolo e uno spirito di iniziativa che negli ultimi anni gli sono mancati. Ognuno dia il suo contributo, senza riserve mentali, senza pregiudizi e senza ostracismi, per arginare le difficoltà del momento e ripartire con nuovo spirito e rinnovata passione politica, nell’interesse del partito e delle istanze che rappresenta nella società.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *