Con una audacia ed una temerarietà senza precedenti, il vicesindaco di Aquino Mario Giannitelli, sia in consiglio comunale che sulla stampa, in merito alla acquisizione documentale effettuata dalla polizia giudiziaria, su alcuni atti del bilancio 2010, ha chiaramente affermato in un farneticante comunicato che:

a) le opposizioni hanno trovato terreno fertile presso gli uffici della questura di Cassino;

b) è stato ordito dalle opposizioni in combutta con le forze di polizia il sequestro degli atti per far sì che il consiglio non approvasse il bilancio e di consequenza fosse sciolto;

c) attraverso l’acquisizione degli atti nella sede comunale si è perpretrato un attentato alla sovranità popolare che ne è risultata sequestrata anch’essa.

Queste affermazioni del vicesindaco sono calunniose diffamatorie ed irresponsabili; e ciò da diversi punti di vista.

Sotto il profilo istituzionale, non si era mai visto che un soggetto che riveste la carica di vicesindaco attaccasse in maniera così gratuita ed infondata una istituzione prevista nella nostra Costituzione, quali le forze di polizia giudiziaria, che non sono la Gestapo bensì strutture a disposizione della Autorità Giudiziaria.

E’ accaduto che gli operanti di polizia giudiziaria, nell’adempimento del loro dovere istituzionale e senza essere tirati per la “capezza” da alcuno, se non eventualmente dall’Autorità Giudiziaria, e quindi in via del tutto autonoma, hanno fotocopiato degli atti amministrativi. Ebbene, dov’è lo scandalo?

Basta aprire le pagine dei giornali per avvedersi che questo capita tutti i giorni con tutti gli enti, anzi in alcuni comuni la polizia soggiorna per mesi, se le indagini lo richiedono.

A ciò si aggiunga che tutta la esternazione è stata caratterizzata da una autentica plateale pagliacciata che ha visto il protagonista dello show, tra l’ilarità generale, ammanettato e trasformato in tabellone umano, su cui era scritto, in un contesto cha ha assunto tratti circensi o da commedia d’avanspettacolo, “hanno sequestrato la sovranità popolare”.

E tutto ciò senza che il supremo custode della istituzione consiliare, e del suo pregio e decoro, dicesse alcunchè, se si eccettua il querulo piagnisteo relativo alla presentazione dell’esposto sul bilancio da lui interpretato quale violazione del responso popolare.

Eppure, è lo stesso soggetto, o come lui ama definirci, lo stesso “personaggio” che – nel 2001 dopo aver perso le elezioni – se ne infischiò altamente del responso elettorale e della volontà popolare e segnatamente:

–      abbandonò l’aula consiliare alla prima seduta per non proclamare eletto il Sindaco Tomassi*;

–      presentò un ricorso* al TAR per conseguire l’annullamento delle elezioni;

–      presentò una denuncia* alla Procura della Repubblica per “brogli elettorali”;

–      querelò nel 2003, per diffamazione a mezzo stampa, due volte un cosigliere comunale;

–      denunciò per diffamazione chiedendo ed ottenendo il sequestro di alcuni stampati presso l’abitazione un segretario politico cittadino;

–      presentò diverse denunce per l’affare autocompattatore;

–      ha presentato esposto nell’imminenza delle scorse elezioni amministrative per questioni relative al diritto di voto di cittadini stranieri;

–      ha denunciato tre dipendenti comunali nel 2009,

e per le iniziative segnate con l’ asterisco*, indovinate insieme a chi, tra gli altri ?

Proprio insieme al sig Giannitelli, l’alfiere del popolo, che all’epoca evidentemente voleva “sequestrarla” lui la volontà e la sovranità popolare e senza manette né tabelloni.

Ma la cosa ancor più grave è che “l’uomo della fascia” ha aperto proprio lui le danze, dando la stura alla ridicola sceneggiata del suo degno vice, con una irresponsabile dichiarazione del seguente tenore: “questo consiglio si svolge in un clima di pesante condizionamento”, e le ha chiuse insinuando ( “caso strano l’articolo del blitz sul giornale aveva a fianco quello del gruppo Aquino nel cuore”) un presunto accordo tra le opposizioni e la questura, a conferma dell’esempio di equilibrio, di serietà e di imparzialità consuete esibite nell’esercizio della funzione di Presidente del Consiglio.

La verità, caro Giannitelli, è una sola: sei il peggior amministratore della storia di Aquino e d’ora in avanti sarà nostra ferma intenzione dimostrarlo ai cittadini.

Dimostreremo come ignori ogni questione amministrativa, non solo contabile, ma di qualsivoglia materia; e se Aquino è sprofondata nell’attuale baratro la tua corresponsabilità è pari a quella del Sindaco.

Ovviamente fin da domani adotteremo, come tutti i cittadini mi chiedono, ogni opportuna iniziativa per reintegrare la dignità nostra e di tutto il gruppo di opposizione che ci sostiene, lesa dalle tue maldestre dichiarazioni, mentre tu – e solo tu – avrai sulle tue spalle l’oneroso fardello della dimostazione dei tuoi farneticanti assunti, per i quali da noi – puoi starne certo – sarai chiamato a rispondere, ma crediamo che ciò accadrà anche su iniziativa di quelle Autorità dello Stato che hai impunemente evocato.

Quanto poi al merito dell’esposto, noi siamo persone serie e nel bilancio – che al contrario di te, che non lo hai neanche letto, abbiamo adeguatamente approfondito- siamo certi di aver rinvenuto (come sempre in passato) gravi irregolarità, che, senza accusare (al contrario di te) alcuno, nel superiore interesse della legalità e della cittadinanza, abbiamo rimesso alla Autorità di Giustizia, nel cui operato serenamente confidiamo.

Tu chiami in  ballo, e sempre a sproposito, il popolo, ma, per tua notizia – per espressa disposizione della vigente Costituzione – anche la Giustizia è esercitata “in nome del popolo” ed ogni sentenza è pronunciata “in nome del popolo italiano” che forse – in alcuni casi – meriterebbe rappresentanti più responsabili e competenti di te.

Cons. Comunale Libero Mazzaroppi

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