risiIn un suo intervento il sig Gianfranco Di Sotto sul presupposto che avrei commesso “innumerevoli pasticci contabili avrei, nella seduta di Consiglio del 28 novembre 2014 anche “malamente tentato di addossare le colpe a chi si occupa della contabilità finanziaria del Comune e a chi dovrebbe poi certificarla”.

Nello specifico, siccome le tariffe IUC (TARI TASI ed IMU) sono state deliberate il 7 ottobre  2014, oltre il termine stabilito dalla legge per l’approvazione del bilancio del 30 settembre 2014, il Di Sotto, nell’articolo postato dal sig Pietro Ferone, mi addebita tutta una serie di conseguenze.

Vero è che di fronte ad un concentrato di sciocchezze come quello sopra richiamato, mi verrebbe spontaneo non replicare, conoscendo bene sia la provenienza che il risentimento che muove il sig Di Sotto, ma mi accingo a farlo, non tanto per la oggettiva gravità di quanto audacemente e falsamente dichiarato in ordine alla mia carica ed alla mia persona, ma, soprattutto, per il rispetto che ho nei confronti dei cittadini, che non meritano di essere ingannati attraverso comunicati fasulli redatti – com’è fin troppo evidente – al solo fine di lotta politica.

Ciò premesso, come ho espressamente chiarito in pubblico consiglio,

E’ FALSO CHE

Il “ritardo nella approvazione delle tariffe IUC” sia addebitabile a me o a qualche altro amministratore, atteso che, come già in quella sede diffusamente chiarito,

per autonoma ed insindacabile scelta del Responsabile del Servizio Finanziario, convalidata dal Revisore Unico del Conto, si è ritenuto di approvarle congiuntamente al bilancio di esercizio (il cui parere è stato reso in data 1 ottobre 2014) in data 7 ottobre 2014, come la stragrande maggioranza dei comuni italiani, benchè io, quale assessore al ramo, avessi innumerevoli volte rappresentato al Responsabile Finanziario l’esigenza di approvare gli atti entro il 30 settembre 2014, come peraltro successivamente attestato anche da nota scritta a mia firma protocollata in atti e come possono testimoniare praticamente tutti.

L’assessore, d’altro canto, può sollecitare gli uffici e quindi il Responsabile del Servizio, ma gli è precluso l’esercizio di poteri sostitutivi e/o sanzionatori. Nessuna possibilità di incidere, ovviamente, sulle potestà di certificazione e di controllo del Revisore del Conto, che, peraltro,  ha sempre attestato la regolarità dei procedimenti.

E’ FALSO CHE

Per quanto riguarda l’IMU l’errore -da me (secondo il Di Sotto)- commesso non consentirà agli aventi diritto di usufruire delle detrazioni introdotte per l’anno 2014, atteso che:

contrariamente a quanto afferma il Di Sotto la delibera IMU del 7 ottobre è, allo stato, perfettamente valida ed efficace, tanto che – per ben 5 volte – il Ministero Economia e Finanze non solo ci ha assicurato che non la contesterà, ma addirittura ci ha richiesto di non annullarla. Ne consegue che tutti i cittadini possono tranquillamente usufruire di tutte le agevolazioni ivi previste ed ometto altri dettagli giuridici, cui pure ho fatto cenno in consiglio.

E’ FALSO CHE

Per quanto riguarda la TARI, poiché non è stata approvata nei termini la tariffa, si avrebbero le seguenti opzioni per il cittadino contribuente: mancato pagamento del tributo non dovuto, con conseguente obbligo dell’amministrazione di “restituire ai cittadini quanto già incassato a titolo di acconto e provvedere ad annullare le scadenze del  30 novembre 2014  e del 31 gennaio 2015 relative al saldo

oppure

applicazione analogica della tariffa TARSU 2013 con conseguente obbligo “di restituire ai cittadini un importo intorno al cinquanta per cento di quanto da loro già versato.”

La TARI, come già diffusamente chiarito in consiglio, è stata istituita nel 2014 e – come le imposte che l’avevano preceduta – è commisurata al costo del servizio (già raccolta nettezza urbana, oggi raccolta differenziata) e si paga seconde le aliquote fissate nella delibera del 7 ottobre 2014 a copertura dei costi del servizio stimati dall’Ente Unione dei Comuni Cinquecittà che ne è affidataria.

In conclusione, contrariamente a quanto asserito dal sig Di Sotto Gianfranco,

-per quanto mi riguarda, non sussiste alcun pasticcio o errore a me riferibile, anzi, di contro, vi è (come mai accaduto in precedenza) solo comprovato legittimo esercizio di tutte le prerogative assessorili;

-i cittadini, a tutt’oggi, possono tranquillamente usufruire degli sgravi IMU;

-la TARI sarà pagata regolarmente secondo le aliquote fissate nella delibera del 7 ottobre 2014.

E’ vero che nella critica politica non si può pretendere la verità oggettiva di quanto sostenuto, ma da tale requisito non può prescindersi, viceversa, quando – come nel caso di specie – un fatto obiettivo (la presunta responsabilità del sottoscritto nella tardiva approvazione delle tariffe) sia posto a fondamento della “elaborazione” critica.

Resta impregiudicata la facoltà dell’Amministrazione Comunale di adottare iniziative per quanto concerne gli effetti di confusione e di disorientamento delle esternazioni del Di Sotto presso tutti i cittadini e contribuenti in ordine al pagamento delle imposte ed in particolare della TARI, che è a copertura di un imprescindibile servizio di pubblica utilità (raccolta differenziata).

A mio giudizio è, infatti, di assoluta gravità l’aver suscitato l’aspettativa presso i contribuenti di omettere il pagamento dei tributi dovuti, se non, addirittura, implicitamente istigato a farlo, procedendo ad una inammissibile autoriduzione tributaria, ciò che il Di Sotto incredibilmente fa allorchè, in materia di TARI, prospetta le due richiamate opzioni (non pagare il tributo non dovuto e farsi restituire quanto già versato in acconto ovvero, in ogni caso, farsi restituire il 50% della rata già versata).

Vedremo se un “bel casino”  l’ha procurato il sottoscritto alla cittadinanza o Di Sotto a se stesso.

Avv Carlo Risi

Assessore al Bilancio